Pierpaolo Ferrari è nato e cresciuto a Milano, città in cui coltiva la sua passione per l’arte e la fotografia. Dal 1994 si specializza nella fotografia pubblicitaria e collabora con le più importanti agenzie come BBDO, Saatchi & Saatchi e lavora per importanti brand quali Nike, Audi, Mercedes, Campari, BMW, Sony, Heineken, MTV… Nel 2006 realizza con Federico PepeLe Dictateur”, un magazine di arte e lusso che pubblica le opere di artisti e fotografi da tutto il mondo.

Attualmente ritrae celebrità per Vogue Uomo e dirige l’ultima campagna per Emporio Armani e Kenzo. Da circa 3 anni, collabora inoltre con l’artista Maurizio Cattelan al progetto “Toilet Paper Magazine”, una rivista semestrale di fotografia dal carattere creativo e irriverente.

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Da sinistra: Pierpaolo Ferrari per L’Uomo Vogue: Daft Punk cover; Kenzo FW 2013; W magazine cover

PUNTO DI VISTA WAKAPEDIA

pierpaolo-ferrariSe dovessi definire Pierpaolo Ferrari con una parola, in giapponese sarebbe “kawaii” che può essere tradotto in inglese come ”cute” o in italiano come “bello” nell’accezione più tenera del termine. Inoltre Pier ha la giusta età per essere definito in Giapponese “ojisan”, ciò “signore”, anche se in realtà per me Pierpaolo non ha età: è una sorta di Peter Pan che resta sempre uguale a se stesso, come era da giovane, così sarà per sempre, senza mai invecchiare. Maurizio Cattelan e Pierpaolo hanno collaborato e tuttora lavorano spesso insieme. Non li accomunano solo progetti e collaborazioni, ma anche i loro due grandi nasi, che per dimensioni e importanza si fanno quasi competizione. Forse si sono conosciuti e piaciuti proprio per questo: per un’affinità tra i loro due nasoni, una telepatia nasale. Sono abbastanza convinta di ciò e credo che una buona alternativa al titolo del loro magazine “ Toilet Paper Magazine” avrebbe potuto essere “Nose”.

A tal proposito, ricordo un episodio simpatico avvenuto una sera al “Le Baron” di Parigi: stavo ballando e Pierpaolo era dietro di me. Saltellando mi ha involontariamente colpito col suo naso e io l’ho simpaticamente rimproverato “Pier, mi hai dato una nasata!” e lui “ E che ci posso fare? Non so dove nasconderlo!

Troppo  KAWAIIIIIIIIIIIIIIIII!! (in tono giapponese). Rinomato in ambito fotografico per aver immortalato dietro al suo obbiettivo personaggi famosi della moda, del cinema e dell’arte, Pierpaolo conserva sempre il suo carattere easy-going, aperto, disponibile e per nulla altezzoso col suo tono simpatico e spensierato da eterno fanciullo.

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Pierpaolo Ferrari per models.com, Photo: Milan Vukumirovic

Sara Waka: Ciao, sono Sara Waka, tu chi sei?

Pierpaolo: Ciao, sono Pierpaolo Ferrari

Sara Waka: Quanto sei basso?

Pierpaolo: Abbastanza!

Sara Waka: Sai che scherzo… in fondo tu sei SUPER KAWAII per quello! Io ti conosco per la tua carriera da fotografo e la prima volta che ho sentito parlare di te è stato per il servizio fotografico sulla copertina di L’Uomo Vogue per non so che cosa ( la memoria non è una delle mie migliori qualità! ), ma tu che lavoro dici di fare, quando te lo chiedono?

Pierpaolo: Faccio il fotografo, essenzialmente, quindi ci hai azzeccato.

Sara Waka: Cioè, di cosa ti occupi più precisamente?

Pierpaolo: Ehm, cosa vuoi che ti dica? Sono una persona molto paziente e ammaestro delfini! (risate) Poi, va beh, ho un hobby che mi porta a fotografare per catturare il momento

Sara Waka: Tra tutti i personaggi con cui hai lavorato, c’era per caso un tuo idolo, qualcuno che hai sempre voluto fotografare?

Pierpaolo: Ti posso dire che i migliori sono i registi o gli artisti, perché hanno una personalità molto forte e questo in foto traspare. Per gli attori è diverso…tu ti fai un’idea di loro attraverso i personaggi che interpretano e poi invece sono persone più normali di quello che ci si immagina.

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Pierpaolo Ferrari, Sara Waka, Maurizio Cattelan

Sara Waka: Dai, fammi qualche nome dei registi che hai immortalato

Pierpaolo: Per esempio Wim Wenders mi è piaciuto molto e anche con Pupi Avati è stato divertente. Poi tra gli altri personaggi che mi hanno colpito c’è Paolo Sorrentino, Maurizio Cattelan, e ovviamente…la Sara Waka quando l’abbiamo quasi annegata (si riferisce a un servizio fotografico realizzato il, per il n.4 del magazine “Le Dictateur” di Pierpaolo Ferrari e Federico Pepe, ndr)

Sara Waka: Ahahah, sì ricordo. E’ stato davvero divertente! A proposito, com’è nato il progetto “Toilet Paper”?

Pierpaolo: E’ nato da un’idea mia e di Maurizio (Cattelan, ndr) perché facevamo sempre foto per altri e a un certo punto ci siamo detti “Perché fare tanta fatica solo per altre persone? Facciamo delle foto per noi e creiamoci il nostro giornale”…ecco, è nata un po’ così.

Sara Waka: Preferisci la fotografia d’arte o di moda?

Pierpaolo: Nessuna delle due (ride). Mi piace un po’ tutto, soprattutto la contaminazione delle varie discipline: arte, moda, design…tutte le varie forme d’arte e di creatività che poi riversi tutte in una fotografia, il prodotto finale cioè è un’immagine, oppure no. Non è detto che il prodotto finale debba per forza essere una fotografia, può essere un mobile, un oggetto, la scenografia di un film..

Sara Waka: E invece qual è il tuo luogo del cuore, una città o un posto che ti sono rimasti impressi?

Pierpaolo: Beh…senza dubbio Tokyo, mi è piaciuto tantissimo. Sono stato là due settimane, alloggiavo al Four Season ed è stata una figata pazzesca.

Sara Waka: Già, molto Lost in Translation!!

[Incursione in studio di uno degli assistenti di Pierpaolo , Alberto Zanetti. L’intervista si interrompe e la conversazione prende tutt’altra piega: urge l’acquisto di una piscina gonfiabile da mettere in terrazzo per combattere l’afa estiva milanese. Dopo una decina di minuti, l’intervista riprende]

Sara Waka: Piatto preferito?

Pierpaolo: Pancakes con sciroppo d’acero e fragole.

Sara Waka: Veramente??Ma quanto sei KAWAII!! (Perchè avere i pancakes come piatto preferito ha un non so che di naif, di infantile…è il piatto dell’innocenza dei bambini, ndr)

Sara Waka: Bene, abbiamo concluso. Le mie interviste finiscono sempre con “Ti voglio bene”, anzi no, questo lo dico solo a chi voglio bene davvero. E poi chiedo: “ Mi dai un bacio?” e tu puoi scegliere dove darmelo… (risate ammiccanti)

[Alla fine il piccolo Peter Pan opta per un bel bacio…sulle labbra! Furbetto!!]

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Description & Interview: Sara Waka

Edited by: Federica Forte